lunedì 10 dicembre 2007


A volte luccicano le mie mani. Più spesso le mie mani si sciolgono in un liquido rosa.

A volte mi fisso allo specchio per mezz'ora, aspettando il grande cambiamento.
Brutto non rendersi conto di come le cose siano preziose. Brutto e banale.
Poi ti capita sotto gli occhi il pezzo di un ricordo lasciato in uno scatolone polveroso.
Stava li, come una trave chiodata che punta dritta verso il tuo stomaco e non aspetta altro che lasciarti senza respiro. Sono senza respiro. Ma questo mi succede sempre più spesso anche guardandomi allo specchio e constatando la sempre più evidente assenza di buone ragioni.
Prima o poi arriverò alle ossa. E forse mi renderò conto di come sia importante che io ora smetta di consumarmi la pelle.

Chissà perchè non vedo i bordi della mia strada.
Chissà perchè tendo sempre a raggiungere le ossa.

4 commenti:

Medusa ha detto...

Ma tu scrivi?

Anonimo ha detto...

In che senso "scrivo"?

Medusa ha detto...

Scrivere come forma di sfogo artistico o psicologico che sia. Tipo quello che faccio io, che non so in realtà cosa sia.

Anonimo ha detto...

Si lo faccio.Meno dialettico però.Più diretto.