martedì 11 marzo 2008
Quella notte di diluvio, il vuoto mi prese per mano, mi fece alzare dal letto e mi portò nuda lontana da casa, in una campagna buia in cui tutte le distanze sembravano annullate. Non feci domande. Stavo in piedi sotto alla pioggia di spilli gelati, i miei piedi si univano al fango e all'erba secca. Come senza muovermi mi stesi a terra e iniziai a sprofondare in quel buio liquido che aveva un odore così fottutamente primordiale. Mi risvegliai nel mio letto, ricoperta di fango.
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2 commenti:
belli tuoi incubi però... hanno un'atmosfera "romantica"
non è un incubo
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